Le ambulanze vanno a... spinta

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    Monopoli, le ambulanze
    vanno a... spinta


    di EUSTACHIO CAZZORLA

    MONOPOLI - Il «giorno nero» delle ambulanze del «San Giacomo». Il 13 novembre scorso, quando ad una si è rotto il cambio, all’altra è andato in tilt l’impianto elettrico a Bari, e il cardiologo e l’infermiere prima l’hanno spinta al più vicino parcheggio e poi hanno rimediato un passaggio per tornare in città. La notizia è trapelata da una fonte extraospedaliera, se fosse confermata avrebbe dell’incredibile.
    L’ambulanza si era recata a Bari, alla Villa Santa Maria, con un paziente in «codice giallo» a bordo. I primi problemi all’automezzo sarebbero occorsi già lungo il tragitto quando il sistema elettrico aveva cominciato ad andare in stallo fino a non permettere nemmeno l’utilizzo delle sirene. Per sua fortuna il paziente, con grave scompenso cardiaco, è stato comunque consegnato in cura all’ospedale barese salvo poi dover constatare che il mezzo non era più in grado di ripartire. Ed è a quel punto che il cardiologo che era a bordo, con l’infermiere e l’aiuto di altre persone hanno spinto l’ambulanza fino al più vicino e sicuro parcheggio.

    Ecco un’altra emergenza per l’ospedale «San Giacomo», quella delle ambulanze. Sono 3, di cui una nuova (un tempo in servizio a Conversano), con appena 5 anni di vita e 150mila chilometri sulle spalle, le altre due sfiorano i 400mila chilometri con i loro 10 anni di vita. E sono proprio queste due ambulanze che sembrano destare preoccupazioni. Infatti in quello stesso giorno pare che una delle due ambulanze abbia avuto problemi al cambio e ha rimediato le «cure» di un meccanico.
    L’altra invece ha avuto il problema al circuito elettrico ed è stata rimorchiata il giorno dopo a Monopoli per essere riparata. Sarebbe rimasta così in servizio per le emergenze e per i trasbordi dei pazienti fra i vari ospedali e la risonanza magnetica, una sola ambulanza, quella più nuova. E per effettuare il «giro delle analisi del mattino» con i campioni da portare ai vari laboratori, è stata utilizzata la Fiat «Punto» aziendale.

    Sulla questione abbiamo chiesto un parere al delegato comunale alla Sanità, il dottor Francesco Sorino che sottolinea, preoccupato, come «non solo è in corso un depotenziamento dell’Ospedale, al quale ci opporremo con determinazione, ma sta rendendo l’ospedale stesso più da trasporto che da cura e paradossalmente si assiste alla mancanza dei mezzi che dovrebbero assicurare il trasporto stesso, proprio ora che l’ambulanza più che mai diviene un mezzo salvavita e in realtà se si dovessero riverificare simili problemi potrebbe rappresentare un rischio».

    http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/mon...spinta-no670308
     
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